Sette anni d´amore. Intervista a Daniele Calabrini
Daniele Calabrini
A vederlo in campo mentre affronta a muso duro i suoi avversari non si direbbe, ma Daniele Calabrini è un ragazzo schivo: "Io non sono bravo a parlare, falla a Corradetti l´intervista, lui è bravo ..."
Ma farla a lui, a Cupra già da sette anni (senza nessuna voglia di andarsene), è quantomeno doveroso, per doti tecniche e morali (come la scelta di decurtare il proprio stipendio per rimanere)
Calabrini, cosa hai trovato di speciale nella Cuprense?
Eh, innanzitutto sono sette anni che sono qui e mi sono sempre trovato bene. Poi, sinceramente, nella scelta ha pesato il fatto che a fare la società erano persone che conoscevo e che stimavo da tanto tempo, come ad esempio Armando (Splendiani, direttore sportivo n.d.r.).
L´inizio con Di Marco, però, è stato traumatico: credi ci sia stato un motivo in particolare?
Beh, guarda, abbiamo fatto più punti in quelle partite che nelle 7 dopo. Ora ci siamo ripresi bene. Il perché non lo so, forse la squadra non era ancora allestita per bene, ci mancava qualcosa in difesa e in attacco. Abbiamo pagato quello.
La scelta di puntare sui giovani è un vantaggio o una potenziale difficoltà?
Vedendo i ´93 e i ´94 che giocano qui, è un vantaggio: i nostri sono buoni giocatori, non ultime scelte.
Senza toglier nulla a nessuno, secondo te qual è il giovane più talentuoso della squadra?
Senza dubbio Caminonni. Sia per qualità che per tecnica. È un po´ gracilino però ha tanto tempo per far palestra.
Tu sei arrivato nel 2004 alla Cuprense proprio grazie a Clerici, che ora ti sta allenando. Qual è la principale differenza tra lui e Di Marco?
Questa è una domanda difficile. Non lo so. A primo impatto l´unica, grande, differenza è caratteriale. Certo, Clerici dalla sua ha tanta esperienza e tanti campionati vinti. Senza nulla togliere a Di Marco, questa è una cosa che ha in più Clerici.
Pensi che il 4-3-3 di Clerici, con tre centrocampisti centrali e tanto spazio sulla fascia, esalti le tue qualità?
Io mi trovo bene in qualsiasi modulo. Il mio gioco, sia col 4-3-3 che col 4-4-2 è sempre lo stesso: sono un terzino di spinta che aiuta la fase offensiva.
A proposito di fase offensiva, in attacco avete avuto diversi problemi. Contro il San Marco, però, avete fatto tre gol (mai così tanti in una sola partita) e Fanesi si è sbloccato. È la svolta del campionato?
È un punto di partenza. Da quando è venuto Clerici la differenza s´è notata soprattutto a livello caratteriale. A livello di gioco, in fondo, abbiamo sempre fatto bene, ma la voglia di recuperare e di reagire che abbiamo ora prima non c´era. E poi siamo stati sfortunati: una volta sbagliamo il rigore, una volta l´infortunio del portiere, una volta errore della difesa, una volta ci s´è messo l´arbitro...cose così. Ma ora vedo come in allenamento e in partita stiamo migliorando sempre di più e, visto il valore della squadra, indietro sarà difficile tornarci.
Il primo tempo contro il San Marco, però, è quello che avete giocato peggio, anche se siete andati in vantaggio. Altre partite, giocate meglio, vi hanno visto sotto. Come te lo spieghi?
Questo devi chiederlo all´allenatore. Io penso solo a giocare. È vero, col San Marco abbiamo fatto un primo tempo pessimo, ma abbiamo recuperato tutto nel secondo tempo. Quando, sull´uno a uno, la partita s´era fatta difficile ne siamo usciti alla grande.
L´anno scorso ne hai fatti parecchi, quest´anno ancora nessuno. Ti manca il gol?
No, sinceramente no. Se posso fare di più per la squadra sono contento, ma i gol devono fargli gli attaccanti, non io. Se viene, è tutto di guadagnato.
A quale giocatore ti ispiri?
(Daniele mi risponde con voce sbalordita) Di serie A?! sinceramente nessuno. Di giocatori in serie A non mi posso ispirare a nessuno perché io... (modesto, il ragazzo. Ma vede che insisto e butta lì un nome) ...magari Maicon, ma il suo livello è talmente differente rispetto a chiunque altro che non mi sento di dire che mi ispiro a lui. Io gioco e do il massimo. Quello che viene viene
E la tua squadra del cuore?
Naturalmente il Picchio!
Fanesi lo sa?
Non so, penso di sì in ogni caso non mi frega! (ride n.d.r.)
Domanda finale: l´Ascoli in serie A o la Cuprense in eccellenza?
(stavolta non ha dubbi) La Cuprense in eccellenza!
scritto da Angelo Pisani
Ma farla a lui, a Cupra già da sette anni (senza nessuna voglia di andarsene), è quantomeno doveroso, per doti tecniche e morali (come la scelta di decurtare il proprio stipendio per rimanere)
Calabrini, cosa hai trovato di speciale nella Cuprense?
Eh, innanzitutto sono sette anni che sono qui e mi sono sempre trovato bene. Poi, sinceramente, nella scelta ha pesato il fatto che a fare la società erano persone che conoscevo e che stimavo da tanto tempo, come ad esempio Armando (Splendiani, direttore sportivo n.d.r.).
L´inizio con Di Marco, però, è stato traumatico: credi ci sia stato un motivo in particolare?
Beh, guarda, abbiamo fatto più punti in quelle partite che nelle 7 dopo. Ora ci siamo ripresi bene. Il perché non lo so, forse la squadra non era ancora allestita per bene, ci mancava qualcosa in difesa e in attacco. Abbiamo pagato quello.
La scelta di puntare sui giovani è un vantaggio o una potenziale difficoltà?
Vedendo i ´93 e i ´94 che giocano qui, è un vantaggio: i nostri sono buoni giocatori, non ultime scelte.
Senza toglier nulla a nessuno, secondo te qual è il giovane più talentuoso della squadra?
Senza dubbio Caminonni. Sia per qualità che per tecnica. È un po´ gracilino però ha tanto tempo per far palestra.
Tu sei arrivato nel 2004 alla Cuprense proprio grazie a Clerici, che ora ti sta allenando. Qual è la principale differenza tra lui e Di Marco?
Questa è una domanda difficile. Non lo so. A primo impatto l´unica, grande, differenza è caratteriale. Certo, Clerici dalla sua ha tanta esperienza e tanti campionati vinti. Senza nulla togliere a Di Marco, questa è una cosa che ha in più Clerici.
Pensi che il 4-3-3 di Clerici, con tre centrocampisti centrali e tanto spazio sulla fascia, esalti le tue qualità?
Io mi trovo bene in qualsiasi modulo. Il mio gioco, sia col 4-3-3 che col 4-4-2 è sempre lo stesso: sono un terzino di spinta che aiuta la fase offensiva.
A proposito di fase offensiva, in attacco avete avuto diversi problemi. Contro il San Marco, però, avete fatto tre gol (mai così tanti in una sola partita) e Fanesi si è sbloccato. È la svolta del campionato?
È un punto di partenza. Da quando è venuto Clerici la differenza s´è notata soprattutto a livello caratteriale. A livello di gioco, in fondo, abbiamo sempre fatto bene, ma la voglia di recuperare e di reagire che abbiamo ora prima non c´era. E poi siamo stati sfortunati: una volta sbagliamo il rigore, una volta l´infortunio del portiere, una volta errore della difesa, una volta ci s´è messo l´arbitro...cose così. Ma ora vedo come in allenamento e in partita stiamo migliorando sempre di più e, visto il valore della squadra, indietro sarà difficile tornarci.
Il primo tempo contro il San Marco, però, è quello che avete giocato peggio, anche se siete andati in vantaggio. Altre partite, giocate meglio, vi hanno visto sotto. Come te lo spieghi?
Questo devi chiederlo all´allenatore. Io penso solo a giocare. È vero, col San Marco abbiamo fatto un primo tempo pessimo, ma abbiamo recuperato tutto nel secondo tempo. Quando, sull´uno a uno, la partita s´era fatta difficile ne siamo usciti alla grande.
L´anno scorso ne hai fatti parecchi, quest´anno ancora nessuno. Ti manca il gol?
No, sinceramente no. Se posso fare di più per la squadra sono contento, ma i gol devono fargli gli attaccanti, non io. Se viene, è tutto di guadagnato.
A quale giocatore ti ispiri?
(Daniele mi risponde con voce sbalordita) Di serie A?! sinceramente nessuno. Di giocatori in serie A non mi posso ispirare a nessuno perché io... (modesto, il ragazzo. Ma vede che insisto e butta lì un nome) ...magari Maicon, ma il suo livello è talmente differente rispetto a chiunque altro che non mi sento di dire che mi ispiro a lui. Io gioco e do il massimo. Quello che viene viene
E la tua squadra del cuore?
Naturalmente il Picchio!
Fanesi lo sa?
Non so, penso di sì in ogni caso non mi frega! (ride n.d.r.)
Domanda finale: l´Ascoli in serie A o la Cuprense in eccellenza?
(stavolta non ha dubbi) La Cuprense in eccellenza!
scritto da Angelo Pisani
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