L´importante? Una Cuprense che "appartenga" ai Cuprensi
Giovanni Pagliarini, presidente della Cuprense
Agosto, amichevole pre-campionato. Davanti allo stand allestito per vendere gli abbonamenti, si presenta un anziano: "Io l´abbonamento l´ho già preso...Però aspettatemi, vi porto qualcosa."
Poco dopo, eccolo tornare. "In tutti questi anni vi ho sempre aiutato e lo faccio anche stavolta. E finchè ci sono, sempre vi aiuterò." Nel dire questo, consegna 100 euro.
Questo episodio, più di mille parole, racconta quello che è la Cuprense. Una delle società più longeve nella sua categoria, che, non a caso, è diventata parte integrante (e affettiva) del microcosmo cuprense.
Giovanni Pagliarini ha accettato la carica di presidente proprio per mantenere intatta questa splendida realtà "In estate, quando la Cuprense rischiava di scomparire, ho deciso di prendermi la responsabilità di portare avanti il lavoro intrapreso da Caporossi, Ciarrocchi, Spina e Marchionni, pur sapendo le difficoltà che comportava questa decisione."
Presidente, qual è l´idea di calcio che sta portando avanti?
"Io penso che il settore giovanile sia una componente fondamentale. Proprio per questo motivo stiamo rifondando le categorie giovanili fin dalle fondamenta, al fine di poter contare su un´ossatura di ragazzi del luogo. Abbiamo già molti giovani nel giro della prima squadra, è vero, ma possiamo e dobbiamo fare meglio"
Purtroppo le travagliate vicende societarie vi hanno penalizzato nella programmazione della squadra.
"Purtroppo siamo partiti tardi pagando cara la nostra inesperienza. Siamo partiti in 28, con giocatori che ancora non avevamo ancora avuto il tempo di conoscere e valutare: sapevamo che la squadra sarebbe stata da correggere in corsa e a Novembre, grazie al grande lavoro di Armando (Splendiani ndr) siamo riusciti a metterla a posto."
A proposito di correzioni in corsa, è cambiato anche l´allenatore.
"La scelta di esonerare Di Marco, che ha comunque svolto un buon lavoro, è stata fatta per dare la scossa ad una squadra che, dopo la vittoria a Pagliare (la Cuprense è tuttora l´unica ad averla sconfitta), si era persa. Clerici è stata la persona giusta al momento giusto, un allenatore che, grazie alla sua esperienza e alla sua intelligenza, è riuscito a raddrizzare la squadra."
Come è il rapporto all´interno della dirigenza?
"Ogni scelta è presa di comune accordo. Dopodiché ognuno ha un compito preciso da svolgere e ci si impegna affinché tutto vada per il verso giusto. È comunque da ricordare l´apporto fondamentale che danno tutti gli addetti ai lavori, senza ai quali noi non andremmo avanti. Le fondamenta su cui si basa la società sono loro."
Un´altra pedina fondamentale della società è Armando Splendiani, ex giocatore della Cuprense e ora direttore sportivo. Ruolo difficile, accettato per "essere d´aiuto nella costruzione di una squadra che doveva ripartire da zero."
Impresa che, a vedere il collettivo cuprense, sembra riuscita.
Splendiani, com´è stato il passaggio dal campo alla dirigenza?
"Traumatico. Il mio compito mi ha imposto un cambiamento nel rapporto coi miei ex compagni, giocatori con cui ho giocato tanti anni e che ora mi trovo a giudicare per conto della società. La cosa che più mi manca è il campo: nessuna carica dirigenziale potrà mai colmare il vuoto che mi ha lasciato il rettangolo di gioco, ma la Cuprense val bene qualche sacrificio"
Sacrificio, ecco la parola chiave che descrive la nuova Cuprense, una società formata da persone che, per amore, hanno deciso di mettersi in gioco per risollevare quella che sembrava essere una soluzione senza uscita. Presidente, quanto è stato importante il contributo della città?
"I tifosi sono fantastici: tra sponsor, lotterie e abbonamenti (ne sono stati venduto 90), tutti hanno provato a rendersi utili con il loro contributo. Anche col comune il rapporto è ottimo. A prescindere dai progetti che stiamo cercando di intraprendere insieme, noto con piacere che il sindaco D´Annibali è sempre in tribuna e l´assessore allo sport, Carosi, ci segue sia in casa che in trasferta."
Che futuro immagina per la sua squadra? È questa la vostra dimensione o vorrebbe tornare in eccellenza?
"La categoria non è importante, l´importante è che ci sia una Cuprense che "appartenga" ai Cuprensi."
scritto da Angelo A. Pisani
Poco dopo, eccolo tornare. "In tutti questi anni vi ho sempre aiutato e lo faccio anche stavolta. E finchè ci sono, sempre vi aiuterò." Nel dire questo, consegna 100 euro.
Questo episodio, più di mille parole, racconta quello che è la Cuprense. Una delle società più longeve nella sua categoria, che, non a caso, è diventata parte integrante (e affettiva) del microcosmo cuprense.
Giovanni Pagliarini ha accettato la carica di presidente proprio per mantenere intatta questa splendida realtà "In estate, quando la Cuprense rischiava di scomparire, ho deciso di prendermi la responsabilità di portare avanti il lavoro intrapreso da Caporossi, Ciarrocchi, Spina e Marchionni, pur sapendo le difficoltà che comportava questa decisione."
Presidente, qual è l´idea di calcio che sta portando avanti?
"Io penso che il settore giovanile sia una componente fondamentale. Proprio per questo motivo stiamo rifondando le categorie giovanili fin dalle fondamenta, al fine di poter contare su un´ossatura di ragazzi del luogo. Abbiamo già molti giovani nel giro della prima squadra, è vero, ma possiamo e dobbiamo fare meglio"
Purtroppo le travagliate vicende societarie vi hanno penalizzato nella programmazione della squadra.
"Purtroppo siamo partiti tardi pagando cara la nostra inesperienza. Siamo partiti in 28, con giocatori che ancora non avevamo ancora avuto il tempo di conoscere e valutare: sapevamo che la squadra sarebbe stata da correggere in corsa e a Novembre, grazie al grande lavoro di Armando (Splendiani ndr) siamo riusciti a metterla a posto."
A proposito di correzioni in corsa, è cambiato anche l´allenatore.
"La scelta di esonerare Di Marco, che ha comunque svolto un buon lavoro, è stata fatta per dare la scossa ad una squadra che, dopo la vittoria a Pagliare (la Cuprense è tuttora l´unica ad averla sconfitta), si era persa. Clerici è stata la persona giusta al momento giusto, un allenatore che, grazie alla sua esperienza e alla sua intelligenza, è riuscito a raddrizzare la squadra."
Come è il rapporto all´interno della dirigenza?
"Ogni scelta è presa di comune accordo. Dopodiché ognuno ha un compito preciso da svolgere e ci si impegna affinché tutto vada per il verso giusto. È comunque da ricordare l´apporto fondamentale che danno tutti gli addetti ai lavori, senza ai quali noi non andremmo avanti. Le fondamenta su cui si basa la società sono loro."
Un´altra pedina fondamentale della società è Armando Splendiani, ex giocatore della Cuprense e ora direttore sportivo. Ruolo difficile, accettato per "essere d´aiuto nella costruzione di una squadra che doveva ripartire da zero."
Impresa che, a vedere il collettivo cuprense, sembra riuscita.
Splendiani, com´è stato il passaggio dal campo alla dirigenza?
"Traumatico. Il mio compito mi ha imposto un cambiamento nel rapporto coi miei ex compagni, giocatori con cui ho giocato tanti anni e che ora mi trovo a giudicare per conto della società. La cosa che più mi manca è il campo: nessuna carica dirigenziale potrà mai colmare il vuoto che mi ha lasciato il rettangolo di gioco, ma la Cuprense val bene qualche sacrificio"
Sacrificio, ecco la parola chiave che descrive la nuova Cuprense, una società formata da persone che, per amore, hanno deciso di mettersi in gioco per risollevare quella che sembrava essere una soluzione senza uscita. Presidente, quanto è stato importante il contributo della città?
"I tifosi sono fantastici: tra sponsor, lotterie e abbonamenti (ne sono stati venduto 90), tutti hanno provato a rendersi utili con il loro contributo. Anche col comune il rapporto è ottimo. A prescindere dai progetti che stiamo cercando di intraprendere insieme, noto con piacere che il sindaco D´Annibali è sempre in tribuna e l´assessore allo sport, Carosi, ci segue sia in casa che in trasferta."
Che futuro immagina per la sua squadra? È questa la vostra dimensione o vorrebbe tornare in eccellenza?
"La categoria non è importante, l´importante è che ci sia una Cuprense che "appartenga" ai Cuprensi."
scritto da Angelo A. Pisani
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